Banche venete: il 10 luglio presidio a Montecitorio.

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Federconsumatori chiede misure di ristoro per risparmiatori truffati e per ricostruire la fiducia.

 Il salvataggio delle due banche venete, sebbene presenti elementi di problematicità, ha sicuramente evitato una crisi di sistema, ma scarica i costi sulle spalle dei contribuenti e non solo.

Quello che non è tollerabile e che deve essere risolto è l’elemento relativo agli azionisti truffati ed obbligazionisti subordinati, vittime di pratiche poco trasparenti.

Mentre per alcuni obbligazionisti, attraverso un percorso abbastanza tortuoso, si prevedono le dovute garanzie, potendo accedere al fondo di solidarietà ex art. 6 del d.l. 99/17, gli azionisti truffati, a cui sono state piazzati prodotti senza le necessarie informazioni e spesso sotto il ricatto per poter ottenere mutui e prestiti, rimarranno, invece, in possesso di titoli ed azioni dal valore pari alla carta straccia.

Se non si darà risposta a questi cittadini, il decreto rischia di produrre un nuovo, grave, colpo alla credibilità del sistema finanziario e, più in generale, al sistema del risparmio nel nostro Paese, già minato dagli innumerevoli casi di risparmio tradito che hanno caratterizzato le cronache recenti.

Come Federconsumatori chiediamo al Governo, Parlamento, nonché al Fondo Interbancario di definire misure di ristoro per i risparmiatori. Sono loro le vittime di un sistema di vigilanza disattento ed assente, perciò non possono pagare il prezzo delle deficienze del sistema e di pratiche truffaldine.