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COVID: LA FARNESINA SCONSIGLIA I VIAGGI ALL’ESTERO
CODACONS: INTERVENTO FARNESINA GIUSTIFICA RINUNCIA A VIAGGI SENZA ALCUNA PENALE A CARICO DEGLI UTENTI
AGENZIE DI VIAGGIO, COMPAGNIE AEREE E TOUR OPERATOR RIMBORSINO O CI SARA’ VALANGA DI CAUSE
La decisione della Farnesina di sconsigliare i viaggi degli italiani all’estero a causa dell’aggravarsi della situazione epidemiologica, legittima il diritto degli utenti alla disdetta di viaggi e vacanze acquistati, senza alcuna penale a loro carico. Lo afferma il Codacons, pronto alla battaglia legale nel caso di violazione dei diritti dei consumatori.
“La posizione ufficiale della Farnesina apre la strada ai rimborsi in favore dei cittadini che hanno acquistato voli o pacchetti vacanza all’estero e che ora, alla luce della grave situazione epidemiologica all’estero, intendono disdire i viaggi – afferma il presidente Carlo Rienzi – La rinuncia alle partenze non comporta in questo caso alcuna penale a carico degli utenti, e agenzie di viaggio, compagnie aeree e tour operator devono rimborsare integralmente quanto pagato dai consumatori, pena una valanga di cause di cui il Codacons si farà portavoce”.
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COVID: IN PIENA EMERGENZA GOVERNO AUMENTA GLI STANZIAMENTI PER L’ACQUISTO DEGLI AEREI F35
800 MILIONI DI EURO LA SPESA PER IL 2020, 2,24 MILIARDI PER IL TRIENNIO 2020-2022
CODACONS SI RIVOLGE A CORTE DEI CONTI E CHIEDE AL PREMIER CONTE DI BLOCCARE IMMANE SPRECO E DESTINARE RISORSE A SANITA’ E TERAPIE INTENSIVE
Mentre l’Italia è schiacciata dalla crisi sanitaria ed economica legata al Covid, il Governo, in piena emergenza, ha incrementato gli stanziamenti per l’acquisto degli F-35, i famigerati cacciabombardieri d’assalto.
Lo denuncia il Codacons, dopo la recente pubblicazione del Documento Programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2020-2022.
Il Documento in questione conferma per gli F-35 gli impegni di spesa con una leggera rimodulazione – spiega l’associazione – Al suo interno si prevede infatti lo stanziamento di 800 milioni di euro quest’anno, 747 milioni nel 2021 e 700 milioni nel 2022, per un totale nel triennio di 2,24 miliardi di euro.
Per il 2020, le previsioni 2018 indicavano una spesa di 783 milioni, che ora nel nuovo Documento salgono a 800 milioni.
“Alla luce della grave situazione attuale, l’aumento degli stanziamenti per gli F35 nel 2020 appare una decisione grave, contro la quale presentiamo ricorso alla Corte dei Conti affinché accerti la congruità della spesa da parte dello Stato – spiega il presidente Carlo Rienzi – Ci rivolgiamo inoltre al Premier Giuseppe Conte affinché valuti il blocco del programma di acquisto degli aerei, che risultano ad oggi non solo inutili ma dannosi, considerato che con i fondi diretti al programma F-35 si potrebbero potenziare gli ospedali e creare migliaia di posti letto nei reparti di terapia intensiva, garantendo la salute dei cittadini messa in serio pericolo dal Covid”.
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COVID: CON NUOVO DPCM PERDITE COMPLESSIVE PER 6,8 MILIARDI PER PUBBLICI ESERCIZI, IMPIANTI SPORTIVI, CINEMA E TEATRI
CODACONS: DA NUOVE MISURE RISCHIO ULTERIORE CONTRAZIONE DEI CONSUMI PER 5,5 MILIARDI DI EURO (-210 EURO A FAMIGLIA)
L’impatto complessivo delle nuove misure contenute nell’ultimo Dpcm varato dal Governo raggiungerà quota 6,8 miliardi di euro. La stima arriva dal Codacons, che ha analizzato le ripercussioni dei nuovi limiti e divieti sui comparti interessati dal decreto e sui consumi delle famiglie nei vari settori.
La perdita più consistente interesserà il settore dello sport, in considerazione della chiusura totale decisa per palestre e piscine e della ricaduta diretta e indiretta sui comparti wellness e fitness: il danno è stimabile in circa 3 miliardi di euro per un settore che interessa 20 milioni di italiani e coinvolge circa 25mila aziende sul territorio.
I pubblici esercizi, che contano in Italia 340mila attività, subiranno un danno legato ai nuovi limiti e agli orari di chiusura stimato in 2,7 miliardi di euro.
Da bar e ristoranti a servizio ridotto ci saranno ricadute anche per l’intero comparto agroalimentare italiano (che vanta 70mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole) per circa 1 miliardo di euro.
Ipotizzando la chiusura per un solo mese di teatri e cinema, la perdita per il settore degli spettacoli sfiorerà quota 90 milioni di euro totali.
Le nuove disposizioni varate dal Governo, nel loro periodo di validità fino al 24 novembre, avranno effetti sulla spesa delle famiglie determinando una ulteriore riduzione dei consumi per circa 5,5 miliardi di euro, corrispondente ad una minore spesa di circa -210 euro a famiglia – aggiunge il Codacons.
“Capiamo la necessità di adottare provvedimenti in grado di limitare la diffusione del Covid nel nostro paese, ma se il Governo si fosse mosso per tempo, studiando in anticipo piani di intervento mirati legati all’andamento dei contagi, questo ennesimo colpo all’economia da 6,8 miliardi di euro si sarebbe potuto evitare” – commenta il presidente Carlo Rienzi.
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EX ILVA: ARCELORMITTAL NON VUOLE ANTICIPARE LA BONIFICA E RICORRE AL TAR CONTRO IL GOVERNO
IL 28 OTTOBRE IL TAR DEL LAZIO DECIDERÀ SULLA RICHIESTA DI SOSPENSIVA. IL CODACONS INTERVIENE NEL GIUDIZIO E CHIEDE DI RIGETTARE RICORSO DELL’AZIENDA
Contro il ricorso promosso da ArcelorMittal al Tar del Lazio, e che verrà discusso dalla II sez. bis il prossimo 28 ottobre, il Codacons si è formalmente costituito in giudizio chiedendo al Tribunale di rigettare le richieste dell’azienda.
Come noto ArcelorMittal ha chiesto la sospensione del decreto con il quale il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, lo scorso 29 settembre ha disposto la proroga del termine ultimo per la copertura dei nastri trasportatori (prescrizione n.6 del Piano Ambientale del settembre 2017), ritenendo che la prescrizione debba ultimarsi non ad aprile 2021 (come stabilisce il provvedimento impugnato), bensì a luglio 2021.
Un tentativo quello della società di contrastare o rallentare l’attività di bonifica prevista dalla legge e contro cui il Codacons, in rappresentanza dei cittadini di Taranto e delle vittime dell’Ilva (già due le parti civile decedute nel corso del processo “Ambiente svenduto”), ha presentato formale costituzione al Tar in cui si sostiene il Governo e si chiede di dichiarare infondato il ricorso dell’azienda.
ArcelorMittal, tra i motivi di ricorso, sostiene che sarebbe stata lesa la sua partecipazione al procedimento; una tesi del tutto infondata – scrive il Codacons nell’atto di costituzione – dal momento che l’azienda ha avuto modo d’interloquire al procedimento senza compromissione delle garanzie partecipative. A differenza di quello che sostiene ArcelorMittal, l’istanza di proroga del termine a luglio 2021 veniva discussa e istruita già da aprile 2020 e quindi la società ha avuto ampia garanzia d’interloquire con l’amministrazione.
In questo contesto, inoltre, appare anche difficile credere che un’anticipazione del termine di soli 3 mesi possa mettere in così grave difficoltà l’impresa che ha ottenuto una proroga di ben un anno per il completamento dei lavori: ArcelorMittal non riesce ad indicare alcun danno grave ed irreparabile, e nel suo ricorso non fa altro che ripetere eccezioni e deduzioni attinenti al fumus, arrivando addirittura a paventare un – inesistente – rischio occupazionale.
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DPCM COVID, CHIUSE PALESTRE E PISCINE, CODACONS: RIMBORSI IN DENARO DEGLI ABBONAMENTI O SCATTA DENUNCIA PER TRUFFA
GOVERNO STAVOLTA NON PUÒ DANNEGGIARE CONSUMATORI RICONOSCENDO SOLO VOUCHER
PRONTI A INIZIATIVE LEGALI A TUTELA DEGLI ABBONATI A PALESTRE E CENTRI SPORTIVI
Rimborsi in denaro degli abbonamenti a palestre, piscine e centri sportivi chiusi per effetto del nuovo Dpcm varato dal Governo. A chiederlo il Codacons, pronto a iniziative legali a tutela degli utenti italiani.
“Ancora una volta si ripropone il problema dei rimborsi spettanti a chi ha pagato servizi come palestre e piscine di cui ora non potrà usufruire a causa delle chiusure decise dall’esecutivo – spiega il presidente Carlo Rienzi – Con i decreti relativi al precedente lockdown il governo ha pensato bene di calpestare i diritti di milioni di consumatori riconoscendo loro solo il voucher, scatenando problemi e contenziosi a non finire tra cittadini e società che gestiscono i centri sportivi”.
“Stavolta il Governo dovrà prevedere espressamente rimborsi in denaro per abbonamenti a palestre e piscine, proporzionali al periodo di chiusura degli impianti – prosegue Rienzi – in caso contrario scatterà una denuncia del Codacons in Procura contro il Governo e contro il Premier Conte per il reato di truffa”.
in Italia il costo medio di un abbonamento annuale in palestra è pari a 450 euro – ricorda il Codacons – mentre i corsi di nuoto costano mediamente 650 euro all’anno. Pertanto ogni abbonati alle palestre ha diritto in media a 37,5 euro di rimborso per le palestre e 54 euro circa per le piscine.
Edito da Ufficio Comunicazione nazionale Codacons