IL KM ZERO DICE SEMPRE LA VERITA’?

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Continua la Campagna di informazione “Io Consumo Sano e Sostenibile” della Polidream Assoutenti, realizzata con i fondi del Ministero Sviluppo Economico, nell’ambito del Programma Generale d’Intervento della Regione Puglia “Informo, Assisto, Tutelo IAT”

La preoccupazione per i troppi allarmismi in campo alimentare sta spingendo gran parte della popolazione verso la ricerca di “prodotti naturali e genuini”.

Il consumatore oggi è molto esigente, attento alle etichette, sempre più attento alla salute  personale e ambientale, guardando alla sostenibilità dei prodotti che acquista.

Per questo oggi sono diversi  i consumatori che si avvicinano alla spesa a Km zero ( il 59,3% fonte Eurispes)

Ma il Km zero è sempre garanzia di qualità e sostenibilità? 

Per molti consumatori scegliere un prodotto a km zero significa nutrirsi con del cibo di qualità, controllato dalla semina al raccolto, coltivato nel terreno più adatto e ricco di proprietà organolettiche ancora intatte, senza l’aggiunta di sostanze nocive.

Ma non sempre è così: ci sono piccoli coltivatori locali che utilizzano prodotti nocivi alla nostra salute e allo stesso terreno; diversi farmer’s markets non espongono etichette ben chiare, che riportano l’effettiva provenienza del prodotto, e il metodo di coltivazione adottato, ad es.  biologico.

Il presente progetto, con la campagna “Io consumo sano e sostenibile”, informa il consumatore, fruitore del sistema Km zero e del biologico, mettendolo in guardia dall’ingannevolezza che spesso è presente nella filiera corta alimentare; ma ha anche l’obiettivo di proteggere la stessa da comportamenti lesivi che danneggiano la salute del consumatore, dell’ambiente, e il buon nome del Km zero, promuovendo uno sviluppo armonico della “cultura del biologico” su tutto il territorio pugliese, puntando all’informazione delle vecchie/nuove tecniche di coltivazione e produzione, ancora poco conosciute, e ancora meno utilizzate: biologica, integrata e biodinamica.

I cibi a Km zero percorrono solo pochi chilometri, dalla produzione alla padella; ma i chilometri percorsi non sono l’unico indicatore sensato dell’impatto ambientale e della sua sostenibilità;  dovremmo chiederci che quantità e tipo di pesticidi sono stati utilizzati? quanta energia è stata utilizzata?

Tra l’altro, riducendo i soggetti nella filiera si dovrebbe notare una riduzione del prezzo, invece talvolta capita anche di rilevare prezzi più alti rispetto ai prodotti venduti anche nella grande distribuzione.

Per questo la Polidream si sta organizzando per attivare sul territorio regionale una rete di micro Osservatori agro-alimentari di rilevamento prezzi e qualità dei soli prodotti  a Km zero.

Non solo, per garantire l’effettiva qualità del prodotto al consumatore, la Polidream ha pensato di organizzarsi in gruppo di acquisto solidale (GAS), per permettere alle famiglie di fare un ordine comunitario direttamente al produttore.

Il consumatore può segnalare situazioni poco chiare legate al farmer’s market del proprio quartiere, rivolgendosi al più vicino sportello “Salvaspesa” del consumatore, tramite il sito www.polidream.org