Natale, senza crudeltà

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Natale senza crudeltà.

Alla ricerca del perfetto regalo per familiari e amici è così facile inciampare ad esempio nell’acquisto di un capo d’abbigliamento che, ahimé, fa crudeltà: basti pensare a giubbotti con pellicciotto, pellicce, piumini con piuma d’oca e accessori in pelle, i quali alle spalle hanno la storia di milioni di animali che hanno subito delle crudeltà.

La questione del consumo, significativa ogni giorno e per tutto l’anno, è infatti tanto più in queste settimane scottante, in quanto sempre più frequenti nonché frettolosi e frenetici si fanno gli acquisti, in una vera e propria “corsa cieca” in cui l’utente non si accorge di contribuire a sofferenze e usurpazioni di diverso genere, “semplicemente” nell’atto di scegliere un determinato prodotto sullo scaffale di un supermercato o di un negozio.

Per non parlare della tradizione culinaria, la quale impone un modello di abbondanza per cui si acquistano tantissimi prodotti, quasi tutti di provenienza animale, che altrettanto celano storie di sofferenza a discapito di creature considerate “da reddito”.

Non è forse contraddittorio finanziare la crudeltà, tanto più in un periodo dell’anno teso a celebrare la nascita, e quindi la vita?

Si tratta di una questione che naturalmente interessa 365 giorni su 365, ma se è vero che a Natale siamo tutti più buoni, se è vero che tutti riscopriamo in queste settimane il bambino che è in noi, non dovrebbe allora essere spontaneo un gesto d’amore nei confronti dei più deboli?

Fra questi ci sono proprio gli animali, che non hanno voce e che subiscono ogni nostro sopruso senza possibilità di difendersi.

E quindi forse è il Natale il momento più fertile per poter esplorare un mondo nuovo, una cultura del consumo che da un po’ di tempo volge lo sguardo al cruelty-free: le alternative ci sono, e sono tante.

Se vogliamo quindi cambiare i piatti in tavola e donare calore ai nostri cari con un capo d’abbigliamento invernale, possiamo senz’altro farlo, senza che nessuno ci rimetta la vita.

E se vogliamo far divertire i nostri bambini, gli spettacoli che diversi teatri e piazze italiane propongono sono tanti: non c’è dunque bisogno di portarli al circo, se il circo anziché offrire numeri di pagliacci e fantastiche acrobazie, restituisce la visione di poveri animali anche in tal caso prigionieri e schiavi.

Evitare la sofferenza e risparmiare la vita a tante creature innocenti, a partire dal Natale, è davvero il minimo che si possa fare perché il candore della neve non venga intaccato, macchiato.

Polidream invita dunque i consumatori, anche e soprattutto in questo periodo in cui gli acquisti subiscono un’impennata incredibile, ad essere più attenti ad aziende che offrono prodotti etici e che per questo meritano di essere finanziate. Vi invita insomma a fare in modo che non sia Natale solo per voi, ma che sia Natale per tutti, anche per chi voce non ha per chiedere aiuto.