Pronto Intervento Turista, i disservizi ad Agosto 2017

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AL TIRAR DELLE SOMME CI SONO SEMPRE ED ANCORA

TURISTI PENTITI E AVVILITI E CONSUMATORI INSODDISFATTI

Attività di assistenza resa nell’ambito del Programma Generale d’Intervento 2016 2017 finanziato dalla Regione Puglia

Sorprese, ricoveri, persecuzioni, portoghesi per forza, vessazioni sono solo alcuni dei casi che i consumatori e i turisti hanno segnalato e denunciato all’Adoc Puglia, l’associazione regionale dei consumatori che, come noto, ogni anno, per tutto il mese di agosto, attiva un numero di telefonia mobile (331.9722984) per rispondere e fornire consigli, indicazioni, suggerimenti e assistenza nei reclami ai vacanzieri che vogliono concedersi una pausa defilandosi dal quotidiano e  accantonando stress e lavoro per trascorrere un  periodo di riposo. Magari, trascorrendolo fuori dalla propria città; meglio se fuori regione o nazione.

Così è accaduto, effettivamente, che decine di turisti provenienti dal Lazio, dalla Toscana e dalle Marche, hanno riferito delle enormi difformità riscontrate per l’affitto di alloggi estivi; ovvero da quanto reso visibile sul web e quello visionato di persona, all’arrivo, sul posto.

“Turisti – aggiunge Aida Viti, il legale prestatosi a monitorare l’ultimo mese dell’estate – che non hanno voluto sentir ragione e hanno rifiutato di prendere possesso degli alloggi anche per carenza di servizi tra i quali: l’aria condizionata e il parcheggio, pubblicizzati nel sito di riferimento”.

In più casi, ad un sito dei più noti in circolazione, e al quale erano stati versati anticipatamente i soldi, gli è stato contestata l’incapacità di non aver saputo fornire una adeguata assistenza.

In un albergo a 4 stelle della Calabria, invece, un gruppo di turisti è finito in ospedale per intossicazione da acqua consumata durante il pranzo di ferragosto. E’ ovvio che gli interessati hanno chiesto all’Adoc di seguirli nella richiesta del “danno da vacanza rovinata”.

Una compagnia aerea low cost, invece, al check in non ha permesso ad un suo cliente, con tanto di biglietto pagato, di salire a bordo di un proprio aeromobile in quanto, in precedenza, lo stesso cliente risultava “moroso” non avendo provveduto a saldare la somma per un altro viaggio utilizzato in passato.

“Eppure – riferisce Aida Viti -, Ryanair  sapeva che il passeggero aveva subito il furto della carta di identità, insieme a quella di credito tempo addietro e che lo stesso aveva sporto denuncia e quindi nell’impossibilità, immediata, di poter assolvere a quanto dovuto”.

A questi episodi che per certi versi risultano ripetitivi ma che rilevano sempre qualche diversità nella loro evoluzione, ci sono due situazioni che sembrano di secondo piano, poco interessanti, ma che per l’Adoc sono emblematiche.

Si tratta di alcuni  “portoghesi per forza” e di una società distributore di energia elettrica.

Nel primo caso, a Bari, pare che i controllori del trasporto locale non vanno in vacanza in quanto, a giusta ragione, bisogna sempre tenere alta la guardia per il controllo dei biglietti sugli autobus in circolazione. Però, qualche portoghese, a torto o a ragione, ha chiamato l’associazione dei consumatori per segnalare il blocco delle obliteratrici a bordo; quindi, nei casi in questione, dell’impossibilità di dimostrare l’avvenuta stampigliatura sul titolo di viaggio. Da qui, liti a non finire.

Nel secondo caso, la responsabile dell’Adoc ha ricevuto le lamentele da parte di una signora alla quale è giunta una comunicazione della società di energia elettrica la quale le ha preannunciato (1)

che addebiterà il costo della copia cartacea della fattura da inviare per posta in quanto non ha scelto la consegna tramite posta elettronica.

Si può comprendere che il consumo della carta è preferibile ridurlo al massimo e magari deve essere penalizzato chi ne fa un uso smisurato, ma se ci trova in presenza di chi preferisce ricevere la fattura cartacea perché abituato a controllare il contenuto voce per voce, non pensiamo ci sia nulla di trascendentale. Se così è, o sarà, diventa un’ingiustizia da pagare a caro prezzo per

l’utente: si parla di un euro in più da addebitare sulla fattura: proprio “salati”. E all’euro, magari, si aggiungerà anche l’iva.

All’Adoc Puglia ritengono che con questo sistema, conferma come tutte quelle società di servizi, oltre agli istituti bancari, che non sapendo dove altro prelevare i soldi, miseramente si accontentano di “fare la cresta” sui propri utenti-clienti. Ma se si fanno due “conticini” si scopre che un euro per tot milioni di utenti, si può immaginare a quanto sono … pari. Ma non è con la cresta che le aziende italiane possono competere.

Servizio Stampa Adoc Puglia

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