Accise carburanti, voce per voce di costo

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Voce per voce di costo, dalle accise ai prezzi all’ingrosso

l prezzo dei carburanti in ltalia è il più alto in Europa.

Analizziamo  i vari costi

  • il 27% del costo della benzina è determinato dal prezzo all’ingrosso del petrolio, mentre per il gasolio la percentuale sale al 32%.
  • Il margine lordo (i ricavi ndr) delle filiere ammonta circa al 8-9%
  • Il  restante 65% per la benzina e 60% per il gasolio del prezzo sono derivanti dalle tasse e dall’iva.

L’introduzione delle accise è una manovra utilizzata dai governi dagli anni ’30 ad oggi, per reperire denaro in tempi rapidi a seguito di improvvise calamità o emergenze. Il principio è quello di prelevare un piccolissimo contributo in modo costante, senza gravare in modo eccessivo ad ogni pieno effettuato. Applicare le accise sul costo carburanti ha permesso di affrontare guerre, catastrofi naturali e non solo.

Il principio è stato — ed è — così efficace che, nel corso dei decenni, abbiamo visto aggiungere di volta in volta una accisa. Ciò ha fatto conseguentemente crescere il prezzo carburante in modo costante e quasi impercettibile.

Nel dettaglio:

  • 0,000981€ per il finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935- 1936;
  • 0,00723€ per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
  • 0,00516€ per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;
  • 0,00516€ per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966;
  • 0,00516€ per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
  • 0,0511€ per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
  • 0,0387€ per la ricostruzione dopo il terremoto dell’lrpinia del 1980;
  • 0,114€ per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
  • 0,02€ per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
  • 0,005€ per I’acquisto di autobus ecologici nel 2005;
  • 0,0051€ per far fronte al terremoto dell ’AquiIa del 2009;
  •   0,0071€ per il finanziamento alla cultura nel 2011;
  • 0,04€ per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
  • 0,0089€ per far fronte all’alluvione che ha colpito Liguria e Toscana nel 2011;
  • 0,082€ per il decreto “Salva Italia“ del 2011;
  • 0,02€ per la ricostruzione dopo il terremoto in Emilia 

In questo momento, se il Governo vuole aiutare  noi cittadini, deve: 

  1. Eliminare definitivamente le accise più datate(rif. dalla Guerra di Etiopia al Terremoto dell’ Aquila -€ 0,257591 in meno)
  2.  Sospendere momentaneamente le restanti accise e l’IVA (€ 0,158 + 22% sul prezzo all’ingrosso in meno) fino a quando il nostro Paese non sarà in grado di essere autonomo dalle fonti energetiche russe (rif. Min. Cingolani – 30 mesi a partire da oggi).

Solo in questo modo il sistema economico italiano potrà essere calmierato dai continui aumenti che si rifletteranno su tutti i beni di prima necessità.

Non possiamo tollerare, dopo 30 mesi di pandemia, ulteriori macigni sulle nostre tasche.

A cura Ufficio Stampa Lega Consumatori Puglia

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