Codacons azioni esecutive contro ILVA e Confidustria

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Codacons Informa 16 02 2021

EX ILVA: CODACONS SCRIVE AL MINISTRO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA E CHIEDE IMMEDIATO TAVOLO DI CONFRONTO A TARANTO

MINISTERO SI COSTITUISCA IN APPELLO AL CONSIGLIO DI STATO CONTRO ARCELORMITTAL
INTANTO ASSOCIAZIONE DENUNCIA UILM E CALENDA PER AVER DIFFUSO DATI FALSI SULL’OCCUPAZIONE
Il Codacons ha inviato oggi una istanza al nuovo Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani chiedendo, alla luce della nuova sentenza del Tar Lecce che dispone la chiusura entro 60 giorni dell’altoforno a caldo, l’avvio di un nuovo tavolo di confronto a Taranto.
“La situazione che si è creata sull’ex Ilva impone di aprire un nuovo tavolo tra tutte le parti in causa, volto a definire i prossimi passi per dare attuazione alle disposizioni ministeriali e comunali e alle sentenze del Tar, ma soprattutto risolvere in modo definitivo la questione ambientale di Taranto – spiega il presidente Carlo Rienzi – Va poi studiato il nodo dell’occupazione, allo scopo di tutelare i lavoratori dell’acciaieria i cui diritti devono integrarsi con la primaria esigenza di tutelare la salute e l’ambiente”.
“Riteniamo inoltre che il nuovo Ministero debba necessariamente costituirsi in giudizio al Consiglio di Stato, per contrastare il ricorso di ArcelorMittal contro la sentenza del Tar Lecce e sostenere le posizioni del Comune di Taranto e dei cittadini” – aggiunge Rienzi.
Intanto il Codacons annuncia una prossima denuncia contro il Segretario Generale Uilm, Rocco Palombella, e il leader di Azione Carlo Calenda, per aver in passato diffuso dati errati sulle conseguenze per l’economia italiana di una eventuale chiusura degli impianti, e sulle ripercussioni sul fronte della disoccupazione, sostenendo che 20mila lavoratori sarebbero rimasti senza occupazione.
Un dato smentito da più parti, considerato che i dipendenti dell’ex Ilva di Taranto sono circa 8.200, i quali possono essere reimpiegati nella bonifica di Taranto con un risparmio enorme per le casse statali.
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SENTENZA DEL TAR VA RISPETTATA E PRODUZIONE PUO’ ESSERE SALVATA RIDUCENDO LE EMISSIONI
Dopo la grave presa di posizione di ieri di Confindustria sul caso dell’ex Ilva, il Codacons è pronto a denunciare l’organizzazione degli industriali per istigazione all’inottemperanza di un ordine del giudice.
Confindustria può esprimere una opinione legittima ma le dichiarazioni di ieri circa lo spegnimento dell’area a caldo appaiono come una istigazione a non obbedire alle sentenze dei tribunali – spiega l’associazione – Per tale motivo valuteremo se denunciare l’organizzazione per istigazione all’inottemperanza di un ordine del giudice, anche in considerazione del fatto che nessuna difficoltà della filiera produttiva può giustificare un solo morto per i veleni del camino e312, e che ArcelorMittal può evitare lo spegnimento dell’area a caldo munendo il camino del filtro a manica entro 60 giorni.
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RAI: SU SPRECO SEDI ESTERE E STUDI TV CODACONS SCENDE IN CAMPO A SOSTEGNO DI “STRISCIA LA NOTIZIA”

ESPOSTO A CORTE DEI CONTI PER ACCERTARE USO FONDI PUBBLICI. E IN CASO DI CAUSA CONTRO MEDIASET, ASSOCIAZIONE INTERVERRA’ IN TRIBUNALE
Il Codacons entra nella causa legale che, secondo Adnkronos, la Rai starebbe intentando contro Mediaset per alcuni servizi sgraditi di “Striscia la notizia” e relativi ai costi di sedi estere e studi televisivi della tv pubblica.
L’associazione presenterà infatti un esposto alla Corte dei Conti affinché siano accertati eventuali usi errati o distorti delle risorse pubbliche da parta della Rai sui casi segnalati da “Striscia la notizia” e, in caso di azione risarcitoria contro Mediaset, interverrà in tribunale a sostegno del tg satirico.
I cittadini hanno tutto il diritto di sapere come la Rai spende i soldi raccolti attraverso il canone, e in tal senso “Striscia la notizia” svolge da anni un vero e proprio servizio di pubblica utilità, portando all’attenzione pubblica situazioni anomale o possibili sprechi – spiega il Codacons – Una azione legale da parte della Rai appare come un tentativo di mettere il bavaglio al tg satirico, con conseguente danno per gli utenti che più volte in passato hanno beneficiato delle inchieste della trasmissione, sfociate in indagini della magistratura e processi.
Per tale motivo l’associazione annuncia un esposto alla Corte dei Conti sul caso delle spese legate alle sedi estere della Rai e, in caso di azione legale contro Mediaset, il Codacons interverrà in tribunale a sostengo di “Striscia la notizia”.
L’associazione ricorda inoltre che più volte la rete di Stato ha negato al Codacons l’accesso agli atti relativi a spese dell’azienda, compensi elargiti ad artisti e dipendenti, e altre questioni attinenti la trasparenza, nonostante sia il Tar che il Consiglio di Stato abbiano riconosciuto all’organizzazione dei consumatori “la legittimazione all’accesso ogni qual volta tale diritto sia istituzionalmente finalizzato a conoscere atti o dati utili al CODACONS di esercitare le proprie funzioni per la tutela collettiva dell’interesse comune, stante la “rilevante” finalità di pubblico interesse, propria dell’accesso, di garantire la “trasparenza” dell’attività amministrativa”.