Elettrodomestici: la durata va provata

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Dallo sportello del consumatore

Mai più pubblicità di lavatrici in cui si promettono 5000 lavaggi se la durata non è provata, così come niente giochetti dei produttori sulla garanzia degli elettrodomestici, né spot che invitano a cambiare beni di consumo prima del necessario.

Il Parlamento Europeo prende sul serio l’economia circolare. Nella Direttiva recentemente approvata contro il greenwashing vieta pratiche sleali come l’obsolescenza precoce e gli ostacoli alla riparazione dei prodotti. 

Se però da una parte l’Ue chiede che le informazioni sulla riparabilità e la durabilità dei prodotti siano messe a disposizione dei consumatori presso i punti vendita, noi di Unc abbiamo più volte evidenziato che sono indispensabili ulteriori obblighi per rendere prodotti più durevoli o riparabili.  

I grandi elettrodomestici, come le lavatrici e le stufe elettriche, sono tra i rifiuti più raccolti e rappresentano oltre la metà di tutti i rifiuti elettrici ed elettronici raccolti. Seguono le apparecchiature informatiche e di telecomunicazione (computer portatili, stampanti). Le apparecchiature di consumo (videocamere, lampade fluorescenti) e i pannelli fotovoltaici nonché i piccoli elettrodomestici (aspirapolvere, tostapane).

Nel 2017 la Croazia ha riciclato l’81,3% di tutti i rifiuti elettrici ed elettronici, mentre l’Italia ha registrato una percentuale del 32,1%.

Proposte UNC

Riparare un elettrodomestico anziché buttarlo fa bene all’ambiente oltre che al portafoglio, ma dall’Europa ci saremmo aspettati un impegno ancora più concreto:  iniziare ad obbligare le aziende a mettere in vendita i pezzi di ricambio a prezzi accessibili, sarebbe stato un primo passo così come vietare l’utilizzo di software che bloccano pezzi di ricambio compatibili e di seconda mano.

Per conoscere gli altri consigli e sapere come far valere i tuoi diritti ascolta: l’Europa vuole meno obsolescenza sui prodotti destinati ai consumatori

Informativa realizzata nell’ambito del programma generale intervento della Regione Puglia con utilizzo fondi Ministero Imprese e Made in Italy ai sensi del DM 6 maggio 2022