Giustizia in tenda…

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Giustizia InTenda

Cade come un fulmine in una giornata grigia la notizia della chiusura di un’ala del Tribunale Penale di Bari e la relativa autorizzazione d’urgenza ad installare nel piazzale antistante l’immobile diverse tensostrutture all’interno delle quali svolgere le udienze penali, non altrimenti dirottate a Modugno o al palazzo di Piazza De Nicola.

A memoria è la prima volta che per questioni legate alla staticità degli immobili, diverse dal terremoto, si decide d’urgenza di sgomberare un palazzo, dove viene esercitata la giurisdizione penale, per trasferire il resto dell’attività in “tenda”.

Per Adusbef non è più il momento di attendere, di comprendere e giustificare; lo stato di degrado in cui ormai versa la giustizia a Bari –capoluogo di regione, è sotto gli occhi di tutti ed ha nomi e cognomi che partono da 20 anni fa circa. Non è dunque una novità, ecco perchè un fulmine in una giornata grigia. Da decenni tutti gli attori della giustizia (magistrati, avvocati, funzionari, cancellieri, polizia giudiziaria e penitenziari, organi di vigilanza etc…) lamentano le disfunzioni dell’edilizia giudiziaria barese e non solo (per essere onesti anche a Taranto vi sono problemi con la vecchia sede di Corte di Appello abbandonata…) e chiedono alla politica ed agli organi decisionali di trovare una soluzione unitaria all’edilizia giudiziaria.

Molteplici sono stati i progetti che sono stati sottoposti alla politica, tutti restati però a livello di idea, embrione o al più carta straccia, La gravità della situazione impone un cambio di registro a tutti i livelli, ed impone anche a noi associazione di tutela dei diritti dei cittadini di intervenire chiedendo con forza che gli organi competenti e la politica diano risposte certe, celeri, risolutive ed unitarie (ancora oggi parlare di arcipelago della giustizia appare anacronistrico, oltre che estremamente disfunzionale alla funzione giudiziaria medesima). Chiederemo anche ai parlamentari pugliesi e baresi di tutte le forze politiche di presentare interrogazioni parlamentari urgenti ai vari ministri competenti perchè il problema della giustizia barese non è più solo un problema di amministrazione della giustizia, ma è divenuto un problema di sicurezza pubblica, pubblica incolumità, reperimento fondi pubblici, decoro e rispetto della funzione giudiziaria e preliminarmente di rispetto della Costituzione proprio là dove si legge che la giustizia è amministrata in nome del popolo.

Quel che sta accadendo a Bari ha dell’incredibile; dopo 20 anni nulla è cambiato, anzi si, ma in peggio: si è passati dai palazzi della giustizia alle tende!

A rimetterci sono tutti: magistrati, avvocati, cancellieri, dipendenti, polizia giudiziaria e penitenziaria, imputati ed indagati, testimoni e periti, ma in genere tutta la cittadinanza che assiste ad uno spettacolo indecoroso: dapprima l’esercizio della funzione giudiziaria in un palazzo sottoposto a sequestro (poi revocato) ed oggi la “tenda”, il tutto con costi elevatissimi per l’intera collettività, costi non solo economici, ma anche di credibilità del sistema paese. “The last but not the least” la Giustizia: un paese che non riesce ad assicurare i luoghi della giustizia come può, con quale credibilità può dire di amministrare la giustizia in nome della repubblica?! Cedere su uno dei cardini tenuta di uno stato democratico vuol dire arrendersi ed abdicare alla domanda di giustizia da un lato e rinunciare in fatto alla risposta rispetto a quella domanda, atteso che il valore deterrente della giustizia risiede proprio in quella credibilità che oggi appare persa.

Questo NON può e NON deve accadere! Non si può accettare.

Adusbef anche oggi vuole essere al fianco di tutti i soggetti coinvolti in questo tragico momento; non per questo e non per l’urgenza e la gravità dei fatti, però, si può rinunciare a capire chi sono i responsabili di tale situazione di degrado e di umiliazione, perchè è a costoro che si deve chiedere di rispondere per il danno inferto alla collettività e di rispondere per risarcire la collettività intervenendo subito per il ripristino della piena legalità.

Ogni qual volta ad un cittadino viene negato, limitato, alterato il diritto alla giustizia lo Stato pere un pezzo, un tassello del mosaico della democrazia e scivola verso forme irrispettose della Costituzione,

Per questo e per il rispetto dei valori che la Costituzione quotidianamente ci trasmette saremo accanto agli operatori della giustizia perchè a Bari si trovi subito una soluzione condivisa, seria, unitaria e risolutiva del problema.

Bari, 27 maggio 2018

Il Vicepresidente Adusbef Puglia

Avv. Vincenzo Laudadio

VICEPRESIDENZA ADUSBEF PUGLIA
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