Pericolo cellulari

0
779

TAR Lazio e pericolo cellulari

Lo scorso 15 gennaio il TAR del Lazio, Sezione Terza Quater ha pronunciato una sentenza dirompente in tema di tutela della salute e campi elettromagnetici.

Con la citata sentenza n. 500/2019 il TAR Lazio ha dichiarato “l’obbligo del Ministero dell’Ambiente, del Ministero della Salute e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ciascuno per il proprio ambito di competenza, di provvedere (nei termini e con le modalità indicate in motivazione) ad adottare una campagna informativa, rivolta alla intera popolazione, avente ad oggetto l’individuazione delle corrette modalità d’uso degli apparecchi di telefonia mobile (telefoni cellulari e cordless) e l’informazione dei rischi per la salute e per l’ambiente connessi ad un uso improprio di tali apparecchi“.

Si tratta, secondo il Presidente di Adusbef, Avv. Antonio Tanza, di una pronuncia, per certi versi rivoluzionaria, sia perché impone allo Stato di informare i cittadini, e non v’è migliore difesa in alcuni ambiti della conoscenza, inoltre, pur non citandolo fa proprio il principio di precauzione, traduzione moderna del brocardo latino  -primum non nocere-  in base al quale quando un fenomeno, un prodotto o un processo può avere effetti potenzialmente pericolosi, individuati tramite una valutazione scientifica e obiettiva, se questa valutazione non consente di determinare il rischio con sufficiente certezza, appare opportuno sospendere, in base appunto al principio di precauzione, l’adozione, l’uso, il ricorso a quel prodotto o fenomeno o disciplinarne l’uso con cautele particolari.

Già nel marzo scorso (https://www.adusbef.it/comunicati-stampa/danni-da-campi-elettromagnetici-dopo-lo-studio-dellrsquoistituto-ramazzini-adusbef-chiede), continua l’avv. Tanza eravamo intervenuti sul tema dei rischi legati all’uso dei cellulari e dei campi elettromagnetici, a seguito delle risultanze dello studio dell’Istituto Ramazzini di Bologna. Con la recente pronuncia del TAR Lazio, il tema è tornato di estrema attualità ed in tutta la sua portata. Come Adusbef, pertanto, nel riprendere anche l’approdo scientifico cui è giunto l’Istituto, plaudiamo alla sentenza del TAR che finalmente pone in primo piano la tutela della salute e della collettività, da realizzarsi anche attraverso le campagne informative, come presupposto di diritto esplicitato in sentenza.

D’altronde, che le radiofrequenze e la telefonia senza fili costituisca un potenziale pericolo per la salute emerge anche dagli atti del Ministero della Salute, depositati in giudizio, ove nella nota prot. n. 0001080 –P del 16 gennaio 2012, il Ministero della Salute, evidenziava: “…. il tema dei possibili rischi per la salute conseguenti all’uso del cellulare è alla costante attenzione del Ministero della Salute, in particolare a seguito della classificazione stabilita dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro nel 2011, di agente possibilmente cancerogeno per l’uomo (categoria 2B) per i campi elettromagnetici in radiofrequenza“.

A questo punto, chiosa l’avv. Tanza ci attendiamo che il Governo ottemperi alla sentenza e presti la massima attenzione al tema specie con riferimento alla tecnologia 5G sulla quale, a quanto noto ad oggi, non pare vi siano sufficienti studi atti ad escluderne la pericolosità per la salute umana.

Il Presidente

ADUSBEF – Ufficio Stampa
Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Postali, Assicurativi
Via Bachelet, 12 – 00185 Roma Tel. +39.064818632 – 633 Fax +39.0683395114
Email: ufficiostampa@adusbef.it – Sito Internet: http://www.adusbef.it