Restituzione integrale delle somme investite

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Banca Popolare di Bari: il Tribunale di Bari conferma la Decisione dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie e condanna la banca a restituire all’azionista l’intera somma investita e le spese legali.

Con sentenza del 16.4.21 il Tribunale di Bari, Giudice Napoliello, ha accolto la domanda di un’azionista della Banca Popolare di Bari,

difesa dagli avv. Antonio Pinto e Antonio Amendola, ed ha condannato la banca alla restituzione integrale delle somme investite nell’acquisto delle azioni, oltre agli interessi ed alle spese legali, detraendo solo i dividendi incassati dalla cliente.

La risparmiatrice aveva già ottenuto in precedenza una Decisione favorevole da parte dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie ma la banca, pur avendo formalmente aderito al Regolamento Consob che istituisce tale Collegio Arbitrale, era rimasta inadempiente. Anche oggi, con l’arrivo della nuova governance nominata da Mediocredito Centrale, la banca continua a rimanere inadempiente alle pronunce di condanna dell’ACF.

Il Tribunale ha ampiamente motivato la condanna, rilevando che la BPB è stata inadempiente sotto una serie di profili: 1)  violazione degli obblighi informativi; 2) violazione del principio di adeguatezza rispetto al profilo di rischio della cliente, che all’epoca degli acquisti era insegnante di lettere già in pensione e quindi priva di esperienza finanziaria; 3) eccesso di concentrazione, atteso che gran parte del patrimonio era stato dirottato sui titoli della banca; 4) mancata segnalazione specifica del conflitto di interessi, visto che la banca venditrice era anche emittente dei titoli venduti.

Sulla base di tali ragioni il Tribunale ha dichiarato risolti i contratti dei singoli ordini di acquisto delle azioni ed ha condannato la BPB a restituire la somma di euro 129.022,44 oltre interessi e spese legali, in favore della risparmiatrice, che a sua volta dovrà restituire  alla banca le azioni.

L’avv. Antonio Pinto, difensore dell’azionista, sottolinea che: “è la prima sentenza che conferma la precedente decisione favorevole dell’ACF e tale fatto dovrebbe indurre la banca a valutare l’opportunità di istituire un Tavolo di conciliazione serio, come da tempo le principali Associazioni dei consumatori hanno chiesto. Questo eviterebbe il proliferare del contenzioso che alla banca cagiona un doppio danno: sia perché il rischio legale deve essere oggetto di specifici e veritieri accantonamenti in bilancio, accantonamenti che ingessano il capitale e sottraggono disponibilità per gli impieghi e quindi per la redditività; sia perché il contenzioso si accompagna a un danno reputazionale e ad un inasprimento dei rapporti con la clientela, che  viene costretta ad anni di cause per ottenere il rimborso delle somme investite.”

Avv. Antonio Pinto

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