Stangata sulle famiglie

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Nuova stangata attende i consumatori

con una maggiore spesa che si attesterà sui 1.480 euro a famiglia» È il calcolo del Codacons sugli effetti degli ultimi rincari di prezzi e tariffe per le tasche degli italiani. «L’autunno porta con se una raffica di aumenti per le famiglie italiane. L’Istat ha confermato il forte rialzo dell’inflazione che a settembre sale al +2,6%, mentre venerdì sono scattati gli aumenti delle bollette luce e gas, che salgono rispettivamente del +29,8% e +14,4%. A tali incrementi vanno aggiunti i maggiori costi per i rifornimenti di carburante, con benzina e gasolio che costano oggi oltre il 20% in più rispetto allo scorso anno», spiega il presidente Carlo Rienzi.

Il conto dei rincari per le famiglie

Nello specifico – calcola l’associazione dei consumatori – per una «famiglia tipo» l’incremento dei prezzi al dettaglio produce, a parità di consumi, una maggiore spesa su base annua pari a complessivi +799 euro a famiglia, di cui +242 euro per i servizi relativi ai trasporti (in aumento del +7% sul 2020), +72 euro per l’acquisto di prodotti alimentari (+1,3%), +44 euro la ristorazione (+2,8%).

Il costo del pieno di carburante e delle bollette

Fare il pieno di carburante alle automobili costa oggi +344 euro all’anno a famiglia rispetto al 2020 (+20,6%), mentre per la bolletta della luce, a causa dei rincari delle tariffe scattati l’1 ottobre, occorre mettere in conto una maggiore spesa annua pari a +183 euro, +155 euro per il gas. «Una mazzata da complessivi 1.481 euro», sottolinea Codacons, «solo per prezzi e tariffe, che non tiene conto delle spese sostenute a settembre per il comparto scuola, con l’acquisto di corredo scolastico, libri di testo e accessori che può raggiungere quota 1.200 euro a studente».

 

Carburanti: Dopo energia elettrica, gas, benzina e gasolio, volano anche metano e GPL.

Si teme per l’inverno un nuovo picco dei costi per il riscaldamento: +19%.

Necessarie politiche di sistema per tutelare le famiglie più vulnerabili.

 Vola ancora il costo dei carburanti: stavolta a segnare nuovi record sono i prezzi di metano e GPL, che raggiungono rispettivamente picchi di 2 Euro al litro e di 0,79 Euro al litro.

Un andamento allarmante, dovuto all’aumento delle quotazioni del gas (per quanto riguarda il metano) e dei prezzi di contratto per ottobre (per il GPL): il risultato è una vera e propria stangata per i consumatori, che ammonterà a circa +132 Euro annui.

Aumenti che si aggiungono a quelli esorbitanti già previsti nella bolletta della luce ed in quella del gas e che fanno temere il peggio per l’inverno in arrivo. Si prospetta, infatti, un ulteriore rincaro dei costi per il riscaldamento, che potrebbe raggiungere i picchi del 2012.

Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori il costo del gasolio riscaldamento subirà un’impennata del +19%, facendo registrare una spesa media annua, per una famiglia media in appartamento di 100 metri quadrati, di oltre 1.400 Euro.

Spesa annua per il riscaldamento per un appartamento di c.ca 100 m2
 

Media Italia

€    1.475,50

 

È evidente l’urgenza di correre ai ripari e adottare politiche di sistema tese a contenere gli aumenti: a maggior ragione alla luce delle dichiarazioni del Ministro Cingolani che si augura un calo dei prezzi del gas dopo il primo trimestre 2022.

Stiamo affrontando una nuova fase nel mercato dell’energia, a cui bisogna rispondere tutelando le famiglie più vulnerabili e arginando il fenomeno della povertà energetica, senza, però, commettere l’errore e la contraddizione di frenare il necessario sviluppo delle rinnovabili.

Ecco perché, come rivendichiamo da tempo, siamo convinti sia necessario il massimo sforzo per coordinare a livello europeo l’acquisto delle materie prime: proprio in tal senso arriva da Spagna e Francia la proposta di una piattaforma UE per i contratti di gas naturale, in modo da far fronte comune contro la congiuntura dei prezzi dell’energia.

Inoltre, a livello nazionale, è indispensabile mettere in campo misure più determinate in direzione della riforma di oneri di sistema e accise, eliminando l’applicazione dell’IVA su altre tasse e spostando alcune componenti sulla fiscalità generale (a partire proprio dagli incentivi per le fonti rinnovabili). Riteniamo improrogabile in questa fase, inoltre, che il Governo si impegni a promuovere un accordo di sistema tra autotrasportatori e reti di vendita dei carburanti, per evitare ulteriori rincari. È fondamentale monitorare e arginare i fenomeni speculativi.

Questa emergenza richiede la collaborazione di tutti: ecco perché chiediamo al Governo di ascoltare la voce dei cittadini e le proposte delle associazioni che ne tutelano gli interessi ed i diritti.